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Turri

Sindaco: Martino Picchedda (dal 05/06/2016)
Abitanti: 447 (statistiche ISTAT 2011)
Posizione: 39°42'21" N - 08°55'4" E
Altitudine s.l.m.: 164 m
Superfice: 9,60 kmq
Codice Istat: 92087
Codice Catastale: L473
Cap: 09020
Patrono: San Sebastiano (20 Gennaio)


Turri sorge nel cuore della Marmilla pianeggiante, tra la Giara di Gesturi e quella di Siddi. Nella zona “Molinu”, all’entrata del paese, si trova la più grande concentrazione di olivi secolari di tutta la Sardegna. La particolarità di questa distesa di circa duecento piante è la marcatura degli alberi con le iniziali del nome del proprietario.

Nella zona di Turri esistono numerosi nuraghi come quelli di Bruncu Monti Ari, Turriga, Sirissi e i due nuraghi complessi di Cabonu e su Senzu.

Il centro storico presenta ancora l’antica conformazione, con le case a corte tipiche delle zone ad agricoltura cerealicola. Turri conta anche numerosi portali in pietra: i più antichi risalgono all'Ottocento e si distinguono per i materiali e le decorazioni che indicavano la condizione sociale della famiglia che abitava la casa.

La popolazione di Turri si dedica da sempre all'agricoltura ed alla pastorizia, con produzione di cereali, legumi, ortaggi, vino, olio, mandorle e formaggio. L’artigianato locale si caratterizza invece per la produzione di opere in legno e pietra, coltelli, cestini e ricami. 

Il paese è rinomato anche per la produzione dello zafferano, che qui conta una tradizione ormai secolare. In periodo di fioritura (intorno alla seconda domenica di novembre), da oltre dieci anni Turri organizza la Sagra dello Zafferano: oltre alla possibilità di acquistare quello che è definito il vero e proprio “oro rosso” della Sardegna, si possono visitare i campi in fiore, assistere alla lavorazione dello zafferano e degustare i piatti tipici della cucina sarda.  

Durante il primo week-end di luglio si svolge la “Sagra della Mietitura e Trebbiatura del Grano”, che quest’anno festeggia il suo ventennio.

La manifestazione si svolge nella località MOLINU, vicino al parco degli ulivi plurisecolari, basata sulla fedele riproduzione del lavoro agricolo dei tempi antichi:  si inizia al mattino presto con la mietitura a mano, per proseguire poi, con il trasporto delle messi all’aia con il carro, la trebbiatura con i buoi, sa “bentuadura”, cioè la separazione del grano dalla paglia con l’utilizzo del vento, e “s’incungia”, la conservazione del grano. In contemporaneo nel campo attiguo si svolge la trebbiatura con l’uso della trebbia antica mossa da un trattore a testa calda.

A metà mattina, ci si può rifocillare con “su murzu”, la merenda, a base di pane, cipolle, formaggi e salsiccia.  Per pranzo c’è  “sa marraconada”, i caratteristici gnocchetti alla campidanese, il tutto accompagnato dal buon vino nostrano.

Durante l’evento si può passeggiare tra i vari espositori di prodotti tipici o ammirare i “messadorisi e spigatriscisi” nei loro abiti caratteristici, i trattori d’epoca e i carri trainati dai buoi.

Sito ufficiale del Comune di Turriwww.comune.turri.vs.it

Fonti


Statistiche ISTAT 2011:  http://demo.istat.it
www.comune.turri.vs.it
www.sardegnaturismo.it/it/punto-di-interesse/turri

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