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Ecomuseo Marmilla

STUDIO E ANALISI PARTECIPATA, DEFINIZIONE E REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA TERRITORIALE VOLTO ALLA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE MATERIALE E IMMATERIALE DELLA MARMILLA ATTRAVERSO LA COSTITUZIONE DI RETI FORMALI PUBBLICO PRIVATE VOLTE ALLA COSTITUZIONE DI UN ECOMUSEO.

MOTIVAZIONI  Se il settore legato ai beni culturali e al patrimonio artistico del territorio costituisce, indubbiamente, un punto di forza e un’opportunità per il territorio soprattutto in termini di lavoro e nuova occupazione, una debolezza riscontrata durante il percorso partecipativo, preordinato alla scrittura del PDA 2014-2020, è stata l’insufficienza delle capacità e competenze a definire i percorsi di coordinamento e di messa sistema di questi beni. L'ambizione è quella di determinare un accrescimento collettivo, la definizione di un tratto identitario-culturale immediatamente riconoscibile ed utilizzabile, prima di tutto in ambito territoriale e poi anche all'esterno attraverso un o più piani di valorizzazione sull’audience development centred.
L’istituzione degli ecomusei, che per definizione, sono volti a rappresentare, valorizzare e comunicare al pubblico i caratteri, il paesaggio, la memoria e l’identità di un territorio e della popolazione che vi è storicamente insediata, rappresenta il modello al quale si vuole tendere per catalizzare e valorizzare in chiave territoriale e sistemica i diffusi beni culturali materiali e immateriali della Marmilla e creare così occasioni economiche e occupazionali correlate al mercato della cultura. Attraverso l’istituzione culturale saranno individuati uno o più territori omogenei, ma pure selezionati gli ambiti, che oltre agli aspetti culturali e sociali possono anche sviluppare nuove opportunità lavorative quali: il paesaggio scuola-laboratorio-teatro, che perde la tradizionale connotazione passiva-ornamentale e diventa fattore di sviluppo; i musei, le biblioteche e gli archivi pubblici e privati, intesi come luoghi di partecipazione inclusivi, di conoscenza e sperimentazione; le aree archeologiche, in cui le storie degli uomini e delle donne del territorio vengono raccontate a cittadini e visitatori; le arti performative e visive supportate dal digitale, che trovano spazio di progettazione e sperimentazione negli altri tre ambiti.


SCOPO  Partendo dalla memoria identitaria della popolazione sarà condotto un processo di valorizzazione condivisa del territorio nel dominio dei beni culturali materiali e immateriali. Quest’azione di coordinamento e di accompagnamento a operatori culturali, amministratori pubblici, istituzioni scolastiche e gestori di strutture museali e biblioteche, ma anche a portatori di conoscenze che non intervengono direttamente sulla gestione e la valorizzazione del patrimonio diffuso, dovrà definire una o più reti, pubblico/private, operative sul territorio, che formalmente condividerà denominazione, marchio, forme di gestione pluriennale, attività di ricerca, predisposizione di percorsi educativi, programmi di marketing e di cooperazione nazionale e internazionale.
E’ evidente che il percorso, ambizioso, dovrà essere svolto attraverso l’individuazione e il coinvolgimento dei pubblici potenziali e nuovi, attraverso modalità partecipative che fanno riferimento a fasi di ascolto e restituzione anche con supporti tecnologici e digitali, così da favorire l'inclusione e l'accesso anche per i soggetti che senza sostegno sarebbero di fatto esclusi.
I Piani si definiscono e si attuano insieme ai soggetti titolari e gestori delle strutture, delle attività culturali e dei servizi connessi, cui vanno affiancati dei partner istituzionali ed economici per sostenere con ulteriori risorse l'azione, anche mediante sponsorizzazioni. I Piani identificano gli obiettivi di sviluppo, le strategie di valorizzazione e messa in rete dei beni e delle attività culturali, insieme ai servizi connessi, in coerenza con gli strumenti di pianificazione e programmazione regionali, territoriali e di settore. Inoltre, si definiscono le operazioni di valorizzazione, al fine di migliorare la qualità dell’offerta culturale e dei servizi per la fruizione, anche in relazione ai livelli di innovazione tecnologica